Non esiste città più romantica di Parigi. I tramonti in battello sulla Senna, l’atmosfera bohémien di Montmartre, le cene al chiaro di luna sui marciapiedi del quartiere di Marais. Che la capitale francese sia “sempre una buona idea”, ormai, lo sanno tutti. Come imparare a conoscerla è un’altra storia. Ecco dunque una guida ai quartieri più suggestivi della Ville Lumière, con un pizzico di romanticismo che non guasta mai. Per scoprire gli assi nella manica della città degli innamorati.
Il I arrondissement, per innamorarsi al museo

Quartiere del Louvre, il I arrondissement costituisce una tappa imprescindibile, se non la prima in assoluto, di qualsiasi viaggio a Parigi. Il celebre museo della Gioconda custodisce alcune delle opere d’arte più famose al mondo, ma una in particolare spicca per il suo inneggiare all’amore. Le linee marmoree scolpite da Antonio Canova definiscono il gruppo scultoreo di Amore e Psiche, protagonisti della favola di Apuleio. Il loro abbraccio è quasi ipnotico, un capolavoro d’arte da ammirare a 360°.
Attraversando l’incantevole Jardin des Tuileries si arriva dal Louvre a un altro museo, più contenuto ma non per questo meno suggestivo. Il Musée de l’Orangerie esprime l’essenza dell’Impressionismo con intere pareti dedicate agli immensi dipinti di Monet, che con le sue Ninfee crea un’esperienza istantaneamente coinvolgente. Basta davvero poco per innamorarsene.
Le strade di Marais, tra il III e il IV arrondissement
Quello di Marais è uno dei quartieri più amati di tutta Parigi, un susseguirsi di boutique, locali très chic e gemme architettoniche del calibro del Centre Pompidou. Per i giovani è quasi un credo, l’espressione di uno stile di vita vivace, elegante e sempre al passo coi tempi. Merci, un concept store che unisce l’allure francese al minimalismo scandinavo, è l’occasione perfetta per tornare a casa con un pezzo della Parigi che ama moda e design.
Marais ne sa qualcosa anche in fatto di dolci, tra pasticcerie che riescono a soddisfare il cuore e il palato. Il potere afrodisiaco del cioccolato prende vita già nelle vetrine di Jacques Genin, maître chocolatier, che proprio in questo quartiere trova le sue origini; la Boulangerie Marciano regala invece un pezzo di storia nel cuore del ghetto ebraico, con una tradizione dolciaria kosher che dura da oltre un secolo.
Il Quartiere Latino, nucleo intellettuale della città

Radicato nella storia di Parigi, il Quartier Latin onora ancora oggi la sua identità di quartiere studentesco. La presenza della Sorbonne è sufficiente a incoronarlo fulcro culturale della città, ma la sua essenza è data dai giovani che lo vivono ogni giorno, riversandosi a far la fila in panifici, paninerie e crêperie appena scatta la pausa pranzo.
Un animo romantico quasi innato – i fiori e le serre del Jardin des Plantes, i banchi di libri di seconda mano sulla rive gauche, il colorato mercato di Rue Mouffetard – che vale la pena scoprire fermandosi anche al Cinéma Le Champo, un caposaldo per i cinefili del quartiere. Sin dal lontano 1938, la sala propone proiezioni di film classici e un’atmosfera da cinema d’altri tempi, il tutto celato dietro un’inconfondibile facciata art déco. Anche se in lingua francese, perché non godersi insieme lo spettacolo?
I panorami del VII arrondissement, dalla Tour Eiffel al Musée d’Orsay

Trionfa in lontananza dai ponti sulla Senna, domina la vista dalla terrazza di Trocadéro, fa capolino all’improvviso tra un palazzo e l’altro, per ricordare a chiunque che questa è Parigi. La Tour Eiffel è la regina della città, simbolo del romanticismo per eccellenza, sfondo di foto ricordo da guardare e riguardare una volta tornati a casa. Salire fino in cima è un’esperienza indimenticabile, dal viaggio negli ascensori di una volta alla vista che, soprattutto dall’ultimo piano, riesce a dare un po’ di magia a qualsiasi storia d’amore.
Sempre nel VII arrondissement, la collezione di dipinti del Musée d’Orsay porta i visitatori tra le pennellate di Monet, Renoir, Cézanne. Il colpo di scena arriva però al piano superiore, davanti all’orologio in vetro che affaccia sul lato opposto della Senna. Da qui si scorge anche la Basilica del Sacré-Cœur. I panorami migliori sono quelli che non ti aspetti!
A cena nei ristoranti stellati del VIII arrondissement
Un croissant a colazione, una baguette farcita tra un museo e l’altro, un éclair al cioccolato per merenda. Le strade di Parigi offrono migliaia di occasioni per mangiare qualcosa al volo, ma c’è un intero mondo dedicato all’haute cuisine che si cela tra le tavole imbandite della città. Per una cena romantica coi fiocchi non c’è nulla di meglio che affidarsi a uno chef stellato, e l’VIII arrondissement è il quartiere giusto per aprire le danze.
L’Orangerie, una stella Michelin, propone una cucina basata principalmente su piatti vegetariani e a base di pesce, il tutto servito tra le vetrate di una splendida veranda. Parte dello stesso hotel, il ristorante Le Cinq esplora la cucina a tre stelle di Christian Le Squer e i vini del sommelier Eric Beaumard, che saprà consigliare gli abbinamenti perfetti grazie a una cantina di oltre 50.000 etichette. Tre stelle Michelin anche per l’Epicure, sommo esponente della cucina francese, per una cena tra le straordinarie creazioni di Chef Eric Frechon.
Lungo il Canal Saint Martin, nel favoloso mondo di Amélie

Il Canal Saint Martin si estende tra il X e l’XI arrondissement, un canale artificiale amato dai parigini per i bar, le boutique e i ristorantini alla moda che lo costeggiano. Un’alternativa meno turistica alla Senna, ma anche l’occasione di una passeggiata romantica, di un giro in barca, di una serata trascorsa a chiacchierare con i piedi a penzoloni sull’acqua. Uno dei piccoli piaceri della vita di Amélie Poulain era far rimbalzare i sassi proprio sulla sua superficie: provare per credere!
Giovane e creativo, il Canal Saint Martin offre una finestra sulla Parigi più informale e spontanea. Per un drink in un’atmosfera bohémien basta fermarsi al Comptoir Général, tra arredi in stile coloniale e un’area esterna che ricorda un giardino tropicale. I cocktail, così come gli snack, sono ispirati al continente africano, mentre il brunch del weekend combina sapori esotici a quelli francesi.
Un salto indietro nel tempo in quel di Montmartre

Nessun quartiere racconta la Parigi di una volta tanto quanto Montmartre. Le strade del celebre XVIII arrondissement hanno ispirato i capolavori di pittori del calibro di Picasso, Matisse e Van Gogh, e ancora oggi conservano il classico charme di una volta. Gli artisti di strada riempiono la piazzetta principale con dipinti che raffigurano stralci della stessa vita parigina, quadri di un quadro che stupisce anche dal vivo.
Poco più in alto, la Basilica del Sacré-Cœur regala una delle viste più iconiche della città. Nell’attesa per entrare sotto la sua cupola non è raro essere intrattenuti da piacevoli performance di musica dal vivo, mentre un po’ più in basso la classica giostra gira come a far parte di un vecchio luna park. Se non è questa la magia di Parigi.