Calette nascoste tra rocciose foreste di pini, mare dipinto di azzurro e turchese, cielo ardente nei toni del rosa e dell’arancio. Basterebbe questo a fare di Ibiza l’isola dei sogni, ma la regina delle Baleari per anni ha mantenuto il suo trono grazie alle feste folli per ciurme di bambini dispersi ed eterni Peter Pan. La Isla Blanca fa un’inversione di rotta negli ultimi tempi e riscopre il suo cuore autentico, facendo leva sulla filosofia new age e la crescente richiesta di turismo slow. Come può un’isola sola racchiudere tante anime diverse?
Le calette più belle e quelle nascoste
La vita a Ibiza segue l’andamento delle onde del mare: a volte lento e rilassante come una giornata sotto il sole, altre agitato come le interminabili notti di festa. L’isola degli ossimori offre ai visitatori che cercano natura incontaminata e mare cristallino un’ampia varietà di calette, più o meno nascoste. Sulla costa nord, percorrendo a piedi un bosco di pini mediterranei lungo un sentiero selvaggio, tra sali e scendi rocciosi e scorci da cartolina, si trova Cala Salada: una piccola lingua di sabbia puntellata dalle tradizionali casette di legno dei pescatori. Superando le capanne, è possibile raggiungere l’insenatura di Cala Saldeta, un sogno per tutti gli appassionati di snorkeling. Per chi ama sabbia e scogli, Cala Tarida sulla costa occidentale, è il luogo perfetto per godersi il mare limpido e la tranquillità di una spiaggia frequentata prevalentemente dalle persone del posto. Per i surfisti in cerca dell’onda perfetta, la spiaggia ad hoc è Agua Blanca, dove una sottile striscia di sabbia scura, protetta da alte scogliere, è bagnata dalle acque limpide ma spesso agitate dalle correnti mediterranee. Quest’ angolo di pace è molto amato anche dalla comunità hippy dell’isola, non a caso la parte finale della spiaggia è completamente dedicata al naturismo.

Eivissa, il borgo dal fascino mediterraneo
La storia di Ibiza affonda le radici nel lontano 654 a.C., quando i coloni fenici fondarono il porto principale delle isole Baleari proprio su questa terra, chiamandolo Ibossim. Varie dominazioni si sono susseguite nei secoli, lasciando la propria traccia culturale sull’isola. Dall’alto di una collina a picco sul mare, la ciudad alta di Eivissa è un borgo fortificato in pietra bianca che si tinge d’oro sotto le luci dei lampioni e del porto di notte. L’atmosfera che regna tra i vicoli tortuosi è quella di un paesino senza tempo, lontano anni luce dal caos dei club, animato dal calore di trattorie caratteristiche, ristoranti gourmet e boutique di artigianato locale. L’aria che si respira nella città vecchia è un mix di salsedine, pino e bouganville. Il clamore e la confusione della parte bassa della città sembra quasi non penetrare le alte mura di cinta. Basta una passeggiata sotto le stelle a far scattare la scintilla per quest’isola.

A tavola: “Paella vista mare, por favor!”
I sapori del Mediterraneo trionfano nella cucina ibizenca, dove il mare regala prelibatezze da fare invidia alle altre cucine internazionali. La location perfetta per assaporare una classica paella di pescado y marisco è da cercare lontano dai ristoranti chic del porto, nelle ricette autentiche di trattorie a conduzione familiare come quella che domina l’incantevole Cala d’Hort. Tra un brindisi di sangria con cava e un boccone di croccante paella, sono la brezza del mare e la vista mozzafiato sugli isolotti rocciosi di Es Vedra a essere la portata principale del pranzo. E per completare l’esperienza turistica slow è d’obbligo concedersi uno shot di hierbas ibicencas, il digestivo a base di erbe spontanee di Ibiza. Da oltre 200 anni questo liquore al retrogusto di anice viene prodotto secondo una ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione dalle famiglie di Ibiza.

L’animo hippy della Isla Blanca
Dopo aver visitato Ibiza, il sentimento che accomuna molti viaggiatori è un misto di libertà e voglia di condivisione, rafforzato da un senso di leggerezza e gratitudine. Lo stesso sentimento che la comunità hippy dell’isola coltiva da decine di anni e che trova nella natura e nella filosofia new age una continua fonte di nutrimento. Sebbene il rischio della commercializzazione dell’animo hippy dell’isola sia sempre dietro l’angolo (come nel caso dei caratteristici mercatini disseminati un po’ ovunque e studiati per accogliere ondate di turisti alla ricerca del souvenir originale) è possibile vivere con autenticità anche questo volto della Isla Blanca. Il sole, come fonte di energia che ricarica la terra e lo spirito, è celebrato due volte sull’isola: all’alba nella caletta di Agua Blanca, ma soprattutto al tramonto nella spettacolare Cala Comte. Su questo lembo di sabbia che rilascia il calore della giornata, è possibile ammirare uno dei tramonti più emozionanti di Ibiza. Mentre lo specchio d’acqua inghiotte il cerchio arancione del sole e si colora di rosso, poi rosa e poi viola, non è difficile trovare persone in meditazione, mantenendo le posizioni yoga in un silenzio quasi sacro. Quando anche l’ultimo spicchio di sole sprofonda nel mare, un applauso di gioia incornicia il momento. Namaste.

Dal tramonto all’alba, una festa continua
Con un traffico di turisti che conta fino a 4 milioni di visitatori durante la stagione estiva, Ibiza è da molti anni il Paese dei balocchi per gli amanti dei locali notturni e i party animal di tutto il mondo. I locali sul mare si concentrano quasi tutti sull’affollatisimma Playa d’en Bossa a sud dell’isola, mentre quelli storici come il Pasha, o l’Amnesia distano pochi minuti d’auto, tra le campagne e la zona industriale. L’isola conta centinaia di locali tra beach club, sunset club, discoteche, night club ed è meta di pellegrinaggio specialmente all’apertura e alla chiusura della stagione, quando i club principali si uniscono ospitando a turno i closing party per giorni e notti di musica non stop. La cultura clubbing sull’isola affonda le sue radici nel 1973, anno di fondazione del Pasha e da oltre 30 anni fa di Ibiza la casa estiva dei più famosi dj internazionali. Anche all’interno dell’offerta notturna l’isola si differenzia molto in base alla zona e alla clientela: dai locali di stampo prevalentemente british nell’area di Sant Antonio a nord, ai sunset club come il Blue Marlin che punta a una clientela più adulta e ricercata.

I tesori nascosti dell’isola
Fuori dai soliti percorsi turistici di Ibiza è possibile trovare gli angoli segreti che l’isola cerca di preservare dalle ondate di turismo di massa. Tra le coste rocciose all’estremo nord si erge il faro di Portinatx, una torre bianca di 52 metri (la più alta di tutte le Baleari) decorata con una spirale scura e una lanterna di 2,25 metri che la rende facilmente riconoscibile dagli aerei in arrivo. Il faro è raggiungibile da una piacevole passeggiata che parte da Plaja El Port, proseguendo lungo un sentiero che attraversa la costa rocciosa e frastagliata. Spostandosi leggermente a sud, ma restando sulla costa orientale, si trova la piccola grotta di Cova des Cuieram, antico luogo di culto cartaginese dedicato alla dea della fertilità, Tanit. Ancora oggi i visitatori che si avventurano alla ricerca di questo angolo remoto dell’isola, lasciano offerte alla divinità come gesto di devozione e buon auspicio. Proseguendo sul filone mistico, non si può rinunciare a una visita (meglio se al tramonto) della Stonehenge iberica, Can Soleil. A differenza dell’originale inglese, l’imponente opera dell’artista australiano Andrew Rogers risale ai nostri tempi ed è un omaggio alla spiritualità dell’isola, commissionato da Guy Laliberté, il fondatore del Cirque du Soleil. Al tramonto i raggi del sole filtrano tra le alte colonne, mentre la terra battuta delle scogliere a picco sull’acqua si tinge di rosso, creando un’atmosfera surreale, quasi marziana. Il vento che passa attraverso gli sterpi e i pini sembra unirsi al canto del mare, che sia questo l’incantesimo con cui l’Isola che non c’è trattiene per sempre il cuore di chi la visita?
