Appuntamenti gastronomici e qualche dritta da chi la conosce davvero. La rubrica “La mia città” ci porta alla scoperta della gemma catalana per eccellenza, vista dagli occhi e assaporata seguendo i consigli di un vero connoisseur.
Alvar Ayuso Thorell, emergente chef vincitore del Best Young Catalan Chef 2017 Academia Catalana de Gastronomia, ci racconta i segreti della sua Barcellona.

La migliore tazza di caffè a Barcellona?
Sicuramente a La Portorriqueña, uno storico bar nel quartiere di El Raval. Il loro caffè, macinato sul momento e proveniente da tutto il mondo, è la formula di un successo che dura dal 1902. Ed è anche in vendita, così come il loro cioccolato.
Un’ottima meta gastronomica a buon prezzo?
Il Koku Kitchen Ramen a El Gòtic. Si trova in una delle viuzze acciottolate del quartiere ed è facilmente riconoscibile per via dell’insegna al neon. Si può scegliere fra circa cinque varianti di ramen, fra cui quella vegetariana, ma il menù propone anche bun, kimchi e dessert.
Una dritta sulla città che ci puoi svelare?
Il giorno migliore per cenare fuori è il martedì. I ristoranti non sono pieni e gli ingredienti, appena arrivati in cucina dopo la chiusura della domenica e del lunedì, non potrebbero essere più freschi.
Oltre la Barcellona più turistica: qualche suggerimento?
Ci sono un sacco di cose da fare e vedere al di fuori del centro città, da degustazioni enologiche allo zip-lining nella foresta. Per una tappa culturale, esplorerei l’architettura di Terrassa, raggiungibile in meno di un’ora di treno da Barcellona. Il mix di stile industriale e Art Nouveau dei suoi palazzi è un vero must see!

Un’attività che non alleggerisca il portafoglio?
Una passeggiata tra i Bunkers del Carmel, situati sulla collina Turò de la Rovira. Risalgono ai tempi della guerra civile, quando vennero costruiti per difendere la città da attacchi aerei, e sono ora un popolare sito storico. Da qui la vista sulla città è davvero da togliere il fiato e arriva ad abbracciare Montjuïc, Port Olímpic, la Sagrada Familia, la cattedrale, Torre Agbar ed Eixample. L’accesso è completamente gratuito e il sito è facilmente raggiungibile in bus (con la linea 24 o 28).
Una tradizione che ogni turista dovrebbe conoscere?
Un’usanza tra le tavole catalane è quella di concedersi un calice di vermut come antipasto prima di pranzo. Che sia rosso, bianco o rosé poco importa. Le taverne più tradizionali lo conservano in botti di legno e non c’è bar che non lo proponga nel suo menù. Tra le mete più in voga per degustarlo, consiglio la rinomata vineria Casa Mariol.
Descrivici la tua giornata ideale a Barcellona.
Comincerei con una passeggiata fino alla cima di Montjuïc (altrimenti raggiungibile in funicolare) per poi concedermi qualche attimo di relax ammirando il panorama sottostante. Nel pomeriggio, mi fermerei per un drink in uno dei rooftop della zona oppure mi sposterei verso uno dei locali in spiaggia.

Qual è il periodo migliore per visitare la città?
Direi da aprile a giugno, quando si raggiunge una perfetta temperatura mite.
Cosa ti manca di più di Barcellona quando sei via?
Sicuramente la varietà di locali dove poter gustare una cucina tradizionale ma dal twist contemporaneo. Il Bar Cañete, La Plassohla e Arume sono fra i miei preferiti. Il Bar Cañete, a El Raval, si riconosce per lo stile bistrot. La Plassohla, a El Gòtic, ha un animo più moderno. Arume, sempre a El Raval, è invece un’originale taverna con cantina.

Un bar o pub che consiglieresti agli amici?
Il Solange – un sofisticato cocktail bar alla James Bond situato nel cuore di Eixample. Qui trovi i migliori drink della città, tra divanetti vintage e giochi di luci dorate.
Le migliori destinazioni della scena culturale e creativa della città?
Una tappa a El Born, con il Museu Picasso e il Museo tessile, è d’obbligo. Oppure a El Raval, che ospita il MACBA (Barcelona Museum of Contemporary Art) e altri appuntamenti imperdibili – come il CCCB (Centre de Cultura Contemporània de Barcelona), il centro culturale più grande in Spagna.
E per una romantica uscita di coppia? Dove porteresti la tua dolce metà?
Inizierei con un drink sul rooftop di uno degli hotel della città, come l’Hotel Duquesa de Cardona o l’Hotel Pulitzer. A cena, sceglierei la cucina rinomata del Gresca (la qualità dei suoi piatti è imbattibile) o del Céleri (guidato dall’estro dello chef Xavier Pellicer, vincitore di una stella Michelin). Per concludere la serata, opterei per un brindisi al Solange o al Dry Martini – una vera istituzione dal 1978.