La Grande Mela. Ce l’hanno fatta sognare nelle serie televisive cult e continuano a farcela invidiare in blockbuster cinematografici, romanzi e riviste di viaggi. Da Staten Island al Bronx, dal Queens a Brooklyn, passando per il centro del mondo, Manhattan, NYC è una scatola cinese di culture e tradizioni in cui ogni giorno si rivela un’avventura: passeggiare tra le vie caotiche e i negozi di Chinatown fa dimenticare, ad esempio, che a soli 15 minuti di metro i broker della New York Stock Exchange concludono transazioni multimilionarie. Pochi passi e la Cina lascia spazio alla fila di bar e ristoranti italiani pronti a sfoggiare in vetrina pizze e cannoli come fossero nel Bel Paese. Una cena nella pizzeria più antica della città? Da Lombardi’s, su Spring Street! Ma se è una New York da film quello che si vuole, allora ecco una lista di località – e serie TV – che rendono questa città così unica da non perdere assolutamente.
Friends, I’ll be there for you…
Non c’è bisogno di tanti preamboli, tutti sanno che Friends è il programma televisivo più amato, anche dai millennials. Riproposto di recente, la serie non ha fatto che aumentare la scia di innamorati di Joey, seguaci di Phoebe e fan delle due coppie Rachel-Ross e Monica-Chandler (chi può dimenticare il tanto atteso bacio al Central Perk e il viaggio a Londra finito con un matrimonio compromesso e la nascita di un nuovo amore?). Sebbene la serie non sia stata girata a New York, la città ha avuto un ruolo da protagonista non solo apparendo spesso nelle puntate ma anche ispirando i produttori nella creazione delle location iconiche. Gli appartamenti di Monica, Joey e Chandler non potevano che trovarsi all’incrocio tra Bedford Street e Grove Street, nel West Village, quartiere divenuto alla moda a partire dagli anni ‘90. Gastrotheque, ristoranti francesi e italiani spopolano tra i viali alberati di quest’area frequentata dai più o meno giovani – un piatto di pasta fresca all’uovo alla Fiaschetteria “Pistoia”, accompagnato da ottimo vino della casa, sicuramente sarà un buon motivo per fermarsi a cena prima di ripartire alla scoperta del quartiere. L’American Museum of Natural History (nell’Upper West Side, sulla West 79th Street) è un altro spot da non perdere, almeno per comprendere finalmente i lunghi discorsi di Ross sui dinosauri e sulla paleontologia; una volta conclusa la visita al museo, Central Park, straordinario in qualsiasi periodo dell’anno, si presta a passeggiate avventurose tra i sentieri interni, romantici giri in barca partendo dalla Loeb Boathouse e picnic con vista. E per lo shopping sfrenato alla Rachel? Si può scegliere tra un pomeriggio a Bloomingdale’s o un’intera giornata a Macy’s.

Sex and the City e il glamour di New York
La storia di Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte non è poi così diversa da quella di altre serie TV – con amore e amicizia come cardini principali – ma a fare la differenza è ovviamente il set: New York. Il tutto inizia dall’appartamento di Carrie, al 64-66 Perry Street nel West Village; l’iconica facciata è ora uno degli spot preferiti da molti turisti e appassionati. Uno dei quartieri più frequentati da Carrie & co, però, è il Meatpacking District: quelli che una volta erano stabilimenti industriali, vengono ora rivalutati e trasformati in caffetterie hipster, locali trendy e hotel di lusso. Proprio qui Samantha decise di trasferirsi, lasciandosi alle spalle il più altezzoso Upper East Side; in un’altra delle puntate più iconiche si vede la stessa PR cercare a tutti i costi di ottenere l’ingresso per la piscina all’ultimo piano della SoHo House, talmente d’élite che le quattro amiche verranno cacciate dopo poche ore – d’altronde no invito, no party! È in questo quartiere che si vede la New York in crescita, presa dall’ininterrotta trasformazione del paesaggio urbano: da non perdere c’è la High Line che si snoda per più di 2 km da Gansevoort Street, alle spalle dell’Hudson Yards Redevelopment Project, passando sopra le gallerie d’arte di Chelsea, fino a concludersi non lontano dal Chelsea Market – in cui fermarsi per un boccone. Sarebbe un grave errore lasciarsi scappare il Jefferson Market Garden – anch’esso nel Greenwich Village – dove Miranda e Steve decisero di celebrare il loro matrimonio “non troppo sdolcinato”. Rimanendo in tema matrimonio non poteva mancare una visita alla New York Public Library scelta, nel primo film, da Carrie e Mr Big come venue della loro unione ultra sfarzosa (conclusasi con un finale non proprio da favola). Una delle sezioni più interessanti, in particolar modo per chi ama viaggiare, è quella delle mappe, in cui perdersi tra testimonianze antiche secoli e avere una percezione del mondo a 360 gradi.

I Soprano, la mafia e Manhattan
Se la saga de Il Padrino ci ha portato la storia della mafia in America al cinema, la serie televisiva I Soprano, con sei stagioni, ci mostra sul piccolo schermo le vicende di Tony Soprano e il suo continuo tentativo di mantenere ben saldi i rapporti con moglie e figli e quelli con la Famiglia. Sebbene il set di base sia il New Jersey, New York gioca un ruolo primario nella serie per ben due motivi: Midtown Manhattan è la conferma del successo per i veri uomini d’affari e Little Italy, a Lower Manhattan, è il fulcro di innumerevoli imbrogli. Mulberry Street è l’arteria di questa Italia radicata negli States; se si crede che sia Napoli ad avere l’unica processione e festa di San Gennaro si è completamente fuori strada. Anche qui a fine settembre, orde di italo-americani e turisti si riversano in strada per festeggiare il santo protettore. Un cannolo e un espresso al Mulberry Street Bar (apparso anche ne Il Padrino: parte III) cancella qualsiasi nostalgia e fa ricordare i momenti salienti della serie. Poco più a sud, il quartiere gemello Chinatown fa viaggiare dall’altra parte del mondo con banchi di frutta e verdura e ristoranti che mettono in bella mostra nelle vetrine pollame e altre prelibatezze della casa. I luoghi chiave de I Soprano sono numerosi, dalla Saint Rita Church nel Queens, agli hotel di lusso a Central Park dove Tony si rifugiava dopo i lunghi litigi con la moglie Carmela; ma se si dovesse scegliere uno in particolare, una menzione d’onore andrebbe sicuramente al Katz’s Delicatessen (apparso anche in Harry, ti presento Sally…). Tra East Village e Bowery, questo diner è una mecca per cinofili e foodie: aperto nel 1888, lo stile al suo interno non ha subito molti cambiamenti così come il menù, che tuttora propone i migliori panini con pastrami di tutta New York!

Girls e l’hipsterland di Brooklyn
Se Sex and the City elogia il lusso stiloso del West Village e dell’Upper East Side, le quattro ragazze di Girls – artiste, squattrinate e passionali – vivono una NYC alla portata di tutti, giovanile e accattivante, dove riuscire a pagare l’affitto è una vera missione. Brooklyn e Downtown prendono il posto di Manhattan, i ristoranti costosi lasciano spazio a cafè hipster e i club esclusivi vengono rimpiazzati da pub e locali frequentati da musicisti, giovani attori e personaggi davvero interessanti. Greenpoint è la chiave di tutto, il quartiere dove l’aspirante scrittrice Hannah vive, nel suo appartamento condiviso a India Street, e lavora. Il corrispettivo della Magnolia Bakery e del Central Perk in questo piccolo capolavoro televisivo è il Café Grumpy, un ritrovo abituale dove Hannah, dopo aver rinunciato ad una posizione poco soddisfacente, lavora al fianco del barista Ray. I clienti reali non sono poi così diversi da quelli del film: una manciata di creativi, designer e hipster barbuti. Se si è alla ricerca di posti unici della città che non dorme mai, Bushwick, Williamsburg e DUMBO non deludono di certo. Mai si direbbe, ad esempio, che dove ora nasce il Bushwick Palace una volta c’era un’area completamente deserta; questo angolo hip pullula ora di gallerie d’arte e la vibe è la stessa delle vie di Chelsea. Williamsburg, definita la Shoreditch della Big Apple, è una sfilata di boutique vintage, mercatini dell’usato e librerie in cui acquistare chicche letterarie da portare a casa come trofei (Spoonbill & Sugartown è da aggiungere nella lista). Infine, DUMBO (Down Under the Manhattan Bridge Overpass), uno degli spot panoramici più belli della città, situato tra il ponte di Brooklyn e quello di Manhattan. Lungo Jay Street, all’uscita della metro York Street, hipsterland dà il benvenuto con negozi di prodotti organici, bar specializzati in infinite tipologie di insalate, centri yoga, cafè per il brunch e angoli dove la moda alternativa è considerata il sacro Graal. Un brindisi sul rooftop del Time Out Market, con tanto di vista sul ponte di Brooklyn e la giungla di grattacieli di Wall Street (One World Trade Center compreso) è un ottimo modo per salutare New York City, una città in grado di unire tutti sotto lo stesso cielo.
